Numeri iNterno low

Un’area frammentata con i numeri da potenza economica

“Conosci te stesso” È strano applicare il motto socratico a un’analisi economica, eppure è proprio la conoscenza approfondita della propria identità che aiuta a capire meglio come agire, come costruire, come relazionarsi. Pianura Network ha affidato questo percorso a Intwig, (società di data intelligence guidata da Aldo Cristadoro) con l’obiettivo di comprendere più a fondo il territorio sul quale intende operare per creare una rete virtuosa tra aziende. La pianura lombarda, infatti, appare ai più come una grande distesa verde prettamente
dedicata all’agricoltura. Si tratta senz’altro di una lettura superficiale perché, al contrario, tutta la vasta area che comprende diverse province è costellata da migliaia di aziende di ogni settore, come indicano i grafici di Intwig pubblicati in queste pagine. Nell’analisi dei dati dell’area considerata da Pianura Network è stata scorporata la provincia di Milano perché è evidente come il capoluogo lombardo attragga una mole talmente enorme di attività economiche da rendere sproporzionato il confronto con le province a sud della città. L’esclusione ha consentito una lettura più ponderata del tessuto demografico ed economico della pianura lombarda.
Nella classifica delle imprese, la pianura lombarda è al 3° posto in Italia con 306.452 unità
Area Frammentata 01

Attività economiche nell’area di Pianura Network

Cartina demografica

Prima di addentrarci nel capitolo economico, è utile attraversare il tessuto umano della Pianura attraverso gli anni, dal 1961 al 2021.
La Pianura invecchia, in 60 anni + 103% di over 65
Un lasso di tempo lungo che indica il cambiamento demografico in rapporto al resto della Lombardia,
del Nord Italia e di tutto il Paese
. Osservando i dati, emerge che la Pianura è cresciuta più del resto d’Italia – la variazione percentuale è di 31 a 17,6 – ma meno del resto della regione, che ha raggiunto il 36%.
Puntando il microscopio sulle province della Pianura, ci si rende conto che la crescita non è stata omogenea: il massimale demografico (>39,5%) è stato raggiunto nelle zone a ridosso dei capoluoghi di provincia e dei comuni toccati dalle grandi infrastrutture, mentre nelle aree più periferiche si è registrato un aumento minimo (tra 0 e 19,8%) o addirittura una diminuzione. A dimostrazione che i flussi demografici seguono a ruota gli sviluppi dei distretti: là dove si crea lavoro, aumentano anche i servizi per la popolazione.
Per quanto riguarda la struttura demografica della Pianura, si può notare che la piramide dell’età tra maschi e femmine è speculare e, come nel resto d’Italia, la popolazione stia invecchiando. Il grafico nella pagina precedente mostra in modo evidente la preponderanza della fascia 45-55 anni e una crescita degli anziani a discapito dei giovanissimi. Anche in Pianura si accusa un calo demografico sottolineato dal costante avanzare della popolazione over 65. Dal 1961 al 2021, nell’area d’azione di Pianura Network, sono saliti del 103% passando da 437.958 a 887.401. 
Quindi anche la pianura lombarda, pur essendo un’area molto attiva economicamente, deve affrontare il cosiddetto tema dell’inverno demografico. Non certo un problema esclusivo di quest’area, ma che proprio qui, in una zona fiorente dal punto di vista produttivo, potrebbe creare situazioni critiche sul fronte delle risorse umane per le aziende.
Massimo demografico raggiunto nelle zone vicine ai capoluoghi

Elevate performance

La Pianura rappresenta un tessuto economico forte e strutturato: se infatti stiliamo una classifica nazionale delle imprese attive per provincia, l’area di Pianura Network sale sul podio. Si piazza al terzo posto in Italia con 306.452 imprese, dietro solo a Roma (prima con 345.998) e Milano (308.063). A seguire Napoli (256.596) e Torino (195.784), con il Veneto a distanza (nono posto per Padova con 87.167 e decima Verona con 86.399).
Un altro punto di forza straordinario è l’export: l’area di Pianura Network primeggia con 46.374 milioni di euro; dietro sui gradini più bassi del podio ci sono Milano con 39.738 milioni e Vicenza con 16.808 milioni. Un valore aggiunto che pone la pianura lombarda ai vertici della capacità di produrre per i mercati esteri, posizionando il Made in Italy manifatturiero in una situazione da leader nell’Unione Europea.
Tale risultato è frutto, oltre della riconosciuta e apprezzata industria alimentare, anche di un tessuto radicato delle piccole e medie imprese, che negli ultimi anni hanno dimostrato una spiccata dinamicità nell’innovazione e nella sostenibilità alzando di parecchio l’asticella della qualità.
Visionando i dati relativi al tessuto economico, emerge che l’area “Pianura Network” conferma la vocazione a traino economico della regione. Il primo elemento che spicca è la statistica del reddito pro capite del 2020: è addirittura più alto di quello della Lombardia e di quello italiano. Nei capoluoghi di Pianura il reddito pro capite ha raggiunto i 29.937 euro, mentre in provincia i 24.008 euro. La Lombardia si avvicina con i capoluoghi (29.063 euro) e la periferia (23.335), mentre il resto d’Italia resta decisamente più staccata con 22.920 euro (capoluoghi) e 19.797 euro (provincia).
Se si avevano dubbi sulla potenzialità di quest’area, i dati sono una certezza. “L’area sulla quale Pianura Network lavora per estendere la rete tra aziende – commenta Aldo Cristadoro, titolare di Intwig – ha delle evidenti potenzialità inespresse. L’analisi dei dati indica che ci troviamo di fronte a un territorio caratterizzato da zone frammentate, forti dal punto di vista economico, ma scollegate tra loro, senza un network che esprima esattamente la potenza che indicano i dati in chiave aggregata”.

Serve una vetrina condivisa

“Questi dati sorprendono perché non si è abituati a osservare questa vasta porzione di Lombardia con il filtro aggregante di Pianura Network” commenta Aldo Cristadoro
La chiave di lettura, e anche di svolta, è proprio quella di aprire a un nuovo modo di considerare questo ricco territorio. La Pianura raccoglie il 6% del totale di imprese attive nel nostro Paese all’interno delle quali viene occupato l’8% di addetti italiani
Numeri che fanno girare la testa e che, proprio per questo motivo, suggeriscono di valorizzare i dati nel loro insieme territoriale. Nell’area Pianura Network è importante ragionare con una visione ampia dei confini istituzionali perché l’economia spesso va oltre, infatti questo è un territorio che parla molto anche all’estero: ha i piedi nel terreno della pianura e la testa nel mondo.
Per poter competere a livello internazionale bisogna far squadra e condividere: conciliare i legittimi interessi dei singoli con lo sviluppo complessivo del territorio. La dinamica regionale non è un punto di approdo ma di partenza perché le informazioni possano correre maggiormente creando quella rete di collaborazione tra le aziende e istituzioni”.

Aziende interconnesse

Il tessuto economico della Pianura è variegato. Al vertice nel settore metalmeccanico, la Pianura conta oltre 11mila imprese metalmeccaniche attive, il doppio di quelle della seconda in classifica, Milano, e oltre 126mila addetti in questo settore, quasi tre volte tanto gli addetti metalmeccanici di Torino, seconda in classifica. Analizzando i dati dei settori economici spiccano il commercio all’ingrosso e al dettaglio (22%) in linea con il resto della Lombardia, le costruzioni (18% con un +2% sulla regione), le attività manifatturiere (11,7% con un +1% sulla Lombardia) e l’agricoltura (10,5%) che è il doppio di tutto il resto della Lombardia. 
In una logica di Industria 4.0 – dice Cristadoro – questi dati danno spunti preziosi, nel senso che – visto un tessuto produttivo così attivo – per crescere ulteriormente sono necessarie le filiere interconnesse. Lo scambio di dati e di informazioni dei soggetti coinvolti nelle filiere diventa fondamentale per uno sviluppo trasversale e complessivo.
La prospettiva è decisamente interessante anche in un’ottica di superamento di storici campanilismi tra territori. Fare network è un’occasione ulteriore di sviluppo dei singoli. In questo anche il pubblico ha il suo ruolo e uno scambio di dati e informazioni in real time fra aziende e istituzioni può essere un’ulteriore prospettiva. Va ripensato il sistema di relazioni perché è dallo scambio azienda-territorio che nascono le nuove opportunità di business. A titolo esemplificativo possiamo pensare a cosa vuol dire per un Comune avere i dati su quando sono i picchi di traffico previsti per un impianto logistico. Simmetricamente, rappresenta un indubbio vantaggio per un’azienda del settore, avere un sistema che permette di avere tutte le informazioni su una variazione della viabilità (lavori di manutenzione, nuovi cantieri) in un’ottica sovra comunale (per aree di interesse). Fare rete, condividere per crescere e competere è un’opportunità per il nostro sistema di PMI che grazie alla condivisione di know how può affrontare nuove sfide che da soli non è possibile superare”.
In pianura reddito superiore a quello italiano e lombardo. Le imprese metalmeccaniche, il doppio di Milano, servono filiere interconnesse. Lo scambio di dati e di informazioni dei soggetti coinvolti diventa fondamentale per uno sviluppo trasversale e complessivo

Direttore Responsabile
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Responsabile del progetto
Alberto Capitanio
Direttore Commerciale
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Direttore Creativo
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Grafica
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Testi
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• Andrea Cherchi

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