BP: Più energia pulita nella pianura del fotovoltaico
Fondata nel 2001, la BP S.r.l. si è specializzata nelle energie rinnovabili solari, concentrandosi principalmente sul fotovoltaico e sul solare termico. La missione dell’azienda di Urgnano, nella pianura bergamasca, è contribuire attivamente alla transizione verso fonti di energia rinnovabile, promuovendo l’accessibilità a tutti e aumentando la consapevolezza sull’importanza di una transizione energetica sostenibile. Il mercato del fotovoltaico in Lombardia ha fatto registrare un vero e proprio boom: è la regione regina di questo cambiamento verso un’energia pulita. Il titolare, Maurizio Barnabò, sottolinea «il ruolo chiave del fotovoltaico, identificandolo come il motore di un percorso verso un sistema a zero emissioni di carbonio entro il 2050»
Il settore fotovoltaico ha un ruolo da protagonista nella transizione ecologica, spicca su tutti il numero di nuove installazioni in Lombardia e in particolare nella provincia di Bergamo e la crescita delle aziende del settore. BP S.r.l. si trova nella bassa pianura bergamasca, a Urgnano, lungo la statale cremasca; è un’azienda in crescita che costruisce la sostenibilità ambientale attraverso la produzione di energia pulita e promuove una transizione energetica completa verso fonti sostenibili e riducendo al minimo l’utilizzo di combustili fossili o altre fonti inquinanti. Maurizio Barnabò l’ha fondata quando ha deciso di impegnarsi nel settore delle energie rinnovabili solari, specificatamente nel fotovoltaico e nel solare termico. L’obiettivo? «Dare il nostro contributo al processo di transizione energetica al fine di garantire alle prossime generazioni un pianeta vivibile con benefici significativi all’ambiente, all’economia e alla qualità della vita delle persone in tutto il mondo».
Verso un sistema a zero emissioni
È certo che il fotovoltaico in questo momento rappresenta il motore di quella che è chiamata transizione energetica, ovvero quel percorso che porterà la produzione energetica globale verso un sistema a zero emissioni di carbonio. Secondo l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (Irena) tutto questo dovrebbe avvenire entro il 2050. Tra le fonti rinnovabili, il fotovoltaico ha tutti i requisiti per diventare protagonista e contribuire al raggiungimento di questo obiettivo. La produzione fotovoltaica in Italia è in forte crescita e BP vanta una ventennale esperienza nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficientamento energetico, con oltre 3.000 impianti installati. Barnabò spiega, dal suo osservatorio privilegiato, che cosa sta avvenendo in Italia, ma soprattutto nella pianura lombarda con le province di Bergamo e Brescia in prima fila.
La Lombardia in cima alla classifica
«Dal 2021 stiamo assistendo a un trend positivo – dichiara –. Il mercato sta andando bene e ha avuto una sorta di ripresa, rispetto agli anni precedenti, con l’avvento del Covid. In quegli anni difficili la pandemia ha reso la casa uno dei beni più importanti da conservare e rendere più vivibile. La paura, forse, ha indotto le persone a tornare a investire nella casa e a renderla più efficiente; in seguito i tanti bonus, dal 110 in poi, introdotti dal Governo, hanno contribuito a rilanciare il settore. Oggi si ricorre sempre più al fotovoltaico anche per affrontare e superare l’attuale contesto legato alla crisi energetica determinata dai nuovi assetti politici globali e dalle guerre in corso che hanno portato a un significativo incremento delle materie prime e di conseguenza, per famiglie e imprese, dell’aumento delle bollette di luce e gas». Questi aspetti sono evidenti soprattutto nel territorio della pianura lombarda che fa capo a Treviglio, centro di incontro tra diverse province e polo attrattivo economico, artigianale e industriale. «La Bergamasca è una delle province con il maggior numero di impianti fotovoltaici per persona – spiega Maurizio Barnabò – in Lombardia siamo secondi soltanto a Brescia. La corsa all’energia rinnovabile dipende dal fatto che siamo un territorio altamente produttivo che però ha conservato una certa tipologia abitativa. Da noi non ci sono grattacieli o grandi quartieri con palazzi e condomini, ma ci sono ancora tante ville, villette a schiera, edifici piccoli che si prestano a questo tipo di impianti. La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di impianti per abitante e non siamo certo il territorio con le migliori condizioni per questo tipo di energia».
La «democraticità» del fotovoltaico
Ma il successo del fotovoltaico è da ricercare anche nella sua «democraticità» come afferma Barnabò: «Tra le fonti rinnovabili che la Ue sta incentivando per abbandonare progressivamente i combustibili fossili, il foltovoltaico risulta l’energia più distribuita, più facile da realizzare, più localizzata perché si realizza là dove serve ed è la più efficace. Possiamo dire che l’energia del sole è la fonte di energia più democratica che esista perché la possono utilizzare le grande aziende ma anche la singola villetta. La nostra missione è chiara e ambiziosa: promuovere attivamente la transizione verso fonti di energia rinnovabile, rendendo queste ultime accessibili a tutti e promuovendone la conoscenza».
Promuovere l'energia elettrica
In una prospettiva globale le fonti di energia rinnovabili riducono le disuguaglianze, rispetto ai combustibili fossili e dall’uranio, per esempio, sono distribuite molto più equamente nel pianeta. Ogni Nazione può quindi rifornirsi di energia rinnovabile in modo autonomo, senza dipendere da altri Stati e tutti vi possono accedere. «In questo settore ci sentiamo parte di un processo che è la necessità di arrivare a una decarbonizzazione completa; o capiamo che nei prossimi vent’anni dobbiamo trovare una soluzione per abbandonare completamente qualsiasi tipo di combustibile fossile, o le conseguenze saranno catastrofiche e irreversibili. L’unico modo per abbandonare i combustibili fossili è fare una massiccia conversione di tutto ciò che consuma combustibile fossile in energia elettrica, perché l’energia elettrica è quella più facilmente trasportabile e facilmente producibile da fonti rinnovabili. È anche la più facile da gestire, attraverso le nuove tecnologie».
Comunità energetiche rinnovabili
Un ulteriore passo per estendere a tutti i vantaggi del fotovoltaico sono le comunità energetiche. «Se ne sta parlando, la Ue sta spingendo molto in questa direzione – continua Barnabò – le Comunità energetiche rinnovabili (CER) sono un’associazione tra cittadini, attività commerciali, enti territoriali e autorità locali che decidono di unirsi per produrre e condividere energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, proveniente da impianti alimentati da fonti rinnovabili, diventando dei veri e propri prosumer (consumatori attivi e produttori di energia rinnovabile). L’idea è sicuramente da portare avanti, forse adesso manca ancora una regolamentazione di questo processo che è assolutamente condivisibile». E conclude: «Siamo fermamente convinti che la sostenibilità non sia solo una scelta, ma un imperativo etico e ambientale. Per questo ci impegniamo apromuovere una corretta informazione e sensibilizzazione della società sull’importanza di una transizione energetica sostenibile, oltre che fare un’adeguata formazione al cliente affinché possa avere piena consapevolezza delle potenzialità del proprio impianto e sfruttarlo al meglio per ottimizzare costi e consumi».
ANNA SAURGNANI
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