Verso una Mobilità condivisa: La funzione cruciale del Mobility Management

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«Il diritto a circolare liberamente è stabilito dalla Costituzione Italiana e dalla Carta dei Diritti dell’Unione Europea, ma il suo effettivo esercizio non è garantito, se al cittadino non viene fornita adeguata disponibilità di mezzi e infrastrutture. Dall’enunciato è necessario passare a provvedimenti finanziari e tecnici che assicurino l’effettiva mobilità delle persone. Nell’attuare questi provvedimenti spesso si crea un conflitto con altri diritti parimenti tutelati, quali per esempio quello alla salute, alla sicurezza, alla tutela dell’ambiente. L’esercizio del diritto alla mobilità deve perciò avvenire in modo equilibrato e sostenibile, utilizzando cioè tutte le tecniche disponibili perché sia attivato con il minimo impatto sull’ effettivo godimento di diritti concorrenti»

L’enunciato sulla libera circolazione che definisce il diritto delle persone a muoversi e l’obbligo (nel rispetto di diritti concorrenti) di proporre soluzioni che facilitino e promuovano al mobilità: è in questo ambito che si inquadra il Mobility Management, che significa letteralmente «gestione della mobilità» e consiste in un approccio nel quale vengono utilizzate diverse leve e diversi strumenti al fine di ottenere un duplice risultato: migliorare la mobilità nelle aree urbane rendendo più efficienti i flussi di persone, veicoli e merci e, contemporaneamente, salvaguardare e valorizzare l’ambiente attraverso soluzioni innovative a basso impatto ambientale. Il Mobility Management è un importante approccio per sviluppare, consolidare e diffondere la cultura della mobilità sostenibile, una cultura che esprime una visione ecologica e globale di fondo, una visione orientata allo sviluppo sostenibile e di qualità. La mobilità è un tema sempre più importante perché condiziona in modo decisivo la qualità della vita di una comunità e perché riguarda tutti. Ed è proprio sulle imprese e sul territorio di Pianura Network che voglio in questo mio intervento portare a ragionare in termini di mobilità e più precisamente di Mobility Management e cioè valutare se esistono progetti attuabili e condivisibili che aiutino a muovere i collaboratori delle aziende, a migliorare i loro viaggi e a migliorare la gestione per le aziende stesse; riprenderemo meglio e più in dettaglio questi concetti più avanti.
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Le misure proprie del Mobility Management sono definite «soft», cioè non prevedono la realizzazione di nuove infrastrutture, ma piuttosto la creazione di nuove partnerships e la realizzazione di una serie di strumenti di supporto e sensibilizzazione. Il Mobility Management in Italia è stato introdotto dal Decreto Ronchi nel marzo del 1998. In quell’occasione è stata individuata la figura del Mobility Manager di Area come interlocutore di riferimento del Mobility Manager Aziendale. Il Decreto Rilancio – D.L. 34/2020 – per le imprese o enti pubblici con più di 100 dipendenti e reso operativo attraverso l’emanazione del Decreto Interministeriale n. 179 del 12 maggio 2021, rende poi obbligatoria la presenza, il ruolo e l’utilizzo della figura del Mobility Manager Aziendale e l’adozione delle «Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL)», approvate con il Decreto Interdirettoriale n. 209 del 4 agosto 2021, il tutto per permettere una migliore pianificazione della mobilità dei dipendenti, del ricorso allo smart working e al lavoro in presenza nelle grandi aziende, abilitando quella diversificazione degli orari di lavoro e delle modalità di spostamento da e per l’azienda necessari per ottimizzare la pianificazione delle presenze e degli spazi. Si rende quindi necessaria per iniziare una analisi che evidenzi le aziende con più di 100 dipendenti all’interno dell’area di Pianura Network e di queste selezionare un primo gruppo con più di 500 dipendenti e verificare se esiste il MM e se esiste un PSCL fatto e aggiornato. Rispetto a questo vanno definiti degli obiettivi che l’azienda vuol raggiungere in termini di mobilità dei dipendenti e di orari di lavoro. Obiettivo principale rimane la riduzione dell’utilizzo dell’auto privata per gli spostamenti a favore della mobilità condivisa e della mobilità dolce introducendo strumenti di welfare aziendale.

Cosa è il Mobility Management?

  • Riguarda i cittadini, in qualunque situazione sociale si trovino e di qualunque ceto facciano parte: bambini, giovani e anziani, studenti e lavoratori, sani e malati, uomini e donne
  • Riguarda le imprese, le quali hanno tutto da guadagnare se sono libere di operare in un contesto efficiente, economico e sviluppato
  • Riguarda le Pubbliche Amministrazioni, il cui obiettivo di fondo è tutelare e promuovere il benessere e le opportunità di sviluppo dell’intera comunità

4 tipi di iniziative maggiormente adottate

DI CONCESSIONE ad esempio dando incentivi per l’adozione di mezzi ecologici, stilando convenzioni, offrendo servizi e sconti

DI PERSUASIONE attività di comunicazione e sensibilizzazione

DI RESTRIZIONE ad esempio far pagare la sosta delle auto, ridurre la possibilità di sostare in prossimità delle destinazioni

TARIFFARIE ad esempio creare una tariffa speciale per un’azienda, per un gruppo chiuso di utenti, proporre soluzioni MaaS (Mobility as a Service)

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Le azioni principali riguardano l’ottimizzazione delle modalità di spostamento casa-lavoro, la modifica degli orari dell’azienda (per intercettare i tempi del Trasporto Pubblico), e l’introduzione di tariffe speciali. Vanno ricercate soluzioni ottimali per il singolo caso, cercando la massima aggregazione possibile anche con la modifica dei tempi delle imprese e coinvolgendo le forze attive all’interno dell’impresa stessa. Perché modificare i tempi delle imprese? Sarebbe una mossa per garantire la mobilità sicura sui mezzi pubblici, garantendo al contempo un servizio adeguato al carico (appiattendo la curva di carico lungo l’arco della giornata). Si possono mantenere le quote di mercato della mobilità pubblica, contenendo l’impatto ambientale della nuova mobilità, riuscendo a garantire, per quanto possibile, i ricavi da traffico degli operatori, sostenendo i servizi.

Criticità e opportunità

  • Dimensione
  • Flessibilità orario di lavoro
  • Smart working
  • Parti sociali
  • Differenziazione orari di ingresso (esperienza durante il Covid 19)
  • Creazione di tariffe flat per ciascuna impresa
  • Dimensionamento del servizio, servizi dedicati
  • Servizi allargati alla comunità locale
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Abbonamento speciale per gruppi chiusi di utenti

Si tratta di un modello tariffario di tipo esclusivamente commerciale creato per coinvolgere Aziende o Enti con un numero di dipendenti > di 100, nell’utilizzo diffuso del Trasporto Pubblico (gomma e ferro), garantendo comunque il sostegno economico del servizio. Il modello che verrà descritto si può applicare ad altre situazioni assimilabili, come Università o Congressi/Eventi, ad alta frequentazione: non è uno sconto sul valore dei titoli di viaggio ma un titolo di viaggio ad hoc. Obiettivo: fornire a tutti gli appartenenti a un gruppo chiuso di utenti, chiaramente identificabili, un abbonamento annuale flat valido su tutta la rete esercitata da uno specifico Gestore o più gestori in uno specifico bacino.

Modalità operative

1. Si espone il progetto in dettaglio all’azienda alla presenza di Mobility Manager, del responsabile del personale, di altre figure che curano i rapporti con personale interno/circolo aziendale (se presente)
2. Somministrazione di un questionario a tutti i dipendenti in tutte le sedi e raccolta del maggior numero di risposte possibili; il questionario può essere somministrato per via cartacea o per via informatica
3. Lo scopo del questionario è comprendere il bisogno di mobilità dei dipendenti (non solo Spostamenti Casa Lavoro) e l’utilizzo su base annua del servizio dei vari Gestori e il loro valore economico
4. Predisposizione di una proposta economica per l’abbonamento annuale flat valido per un anno su tutta la rete del Gestore/i e che può quindi essere utilizzato sempre e ovunque e non limitatamente al tragitto casa-lavoro; il valore del titolo è unico per tutti e non differenzia fra urbano o extraurbano
5. Il valore del titolo determinato dal Gestore/i non è di base oggetto di trattativa perché singolarmente già molto vantaggioso: la tariffa deve essere molto vantaggiosa rispetto al valore dell’abbonamento annuale ordinario; la tariffa viene maggiorata di una percentuale che tiene conto di un possibile maggior utilizzo dei mezzi pubblici da parte del gruppo; il titolo di viaggio fornito al gruppo è di tipo abbonamento annuale, è nominativo, non cedibile e collegato a una tessera identificativa del gruppo (tessera aziendale)
6. Valutazione dell’offerta e se accolta attivazione del percorso di approvazione interna con le parti sociali
7. La vendita avviene per consegna diretta al mobility manager dell’Azienda/Ente
8. Il pagamento è contestuale per tutta la cifra o diluito durante l’anno secondo tempistiche definite
9. Definizione della forma di corresponsione dell’abbonamento pro capite: quota a carico del dipendente (dal 100% allo 0%) da definire in funzione della capacità/volontà di intervento da parte delle Aziende; modalità di pagamento (mensile, in busta paga, o altro)
10. Raccolta dei dati e delle immagini per la costruzionedegli abbonamenti annuali personali che verranno consegnati all’azienda entro un tempo minimo da valutare, per la successiva distribuzione: si deciderà congiuntamente il decorso della validità (uno per tutti)
11. Condizione non derogabile è che il 100% dei dipendenti aderisca o venga fatto aderire tramite l’azienda; in realtà quindi l’abbonamento viene dato obbligatoriamente anche a chi non userebbe il mezzo pubblico e questo deve fungere da incentivo all’utilizzo anche saltuario del TP
12. Necessità di una forte motivazione da parte dei decisori aziendali e di una intensa promozione dell’iniziativa
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Nel contesto aziendale, l’introduzione di un sistema di abbonamento al trasporto pubblico porta con sé una serie di vantaggi significativi. Prima di tutto, rappresenta un’importante azione di welfare aziendale, dimostrando l’attenzione dell’azienda verso il benessere e il comfort dei propri dipendenti. Questo non solo migliora l’immagine interna dell’azienda, ma anche quella esterna, poiché evidenzia il suo impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale. Un altro vantaggio tangibile è la riduzione dell’utilizzo di auto o altri mezzi privati da parte dei dipendenti. Questo non solo contribuisce a diminuire il traffico sulle strade, ma comporta anche una riduzione degli spazi necessari per il parcheggio, ottimizzando l’uso degli spazi aziendali. Inoltre, l’adozione di un sistema di abbonamento al trasporto pubblico contribuisce a migliorare l’impatto ambientale sulla città, promuovendo un maggior utilizzo dei mezzi pubblici e riducendo le emissioni di CO2 e altri inquinanti atmosferici. La collaborazione con il Gestore del trasporto pubblico rappresenta un ulteriore vantaggio, consentendo di instaurare partnership vantaggiose che possono portare a servizi dedicati e personalizzati per i dipendenti dell’azienda. È importante sottolineare che l’introduzione di questo sistema può avvenire anche attraverso una stretta collaborazione con i sindacati, raccogliendo il loro consenso e coinvolgendoli nel processo decisionale. Questo favorisce un clima di fiducia e cooperazione all’interno dell’azienda. Infine, non meno importante, l’azienda stessa trae vantaggio dalla riduzione dei costi associati all’utilizzo dei mezzi privati da parte dei dipendenti, poiché parte di questi risparmi possono essere impiegati per finanziare in parte il costo dell’abbonamento al trasporto pubblico.

Valutazione del contesto

Nel territorio coperto da Pianura Network si trovano le Province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova e Pavia. Considerando tutte le aziende che operano su questi territori con più di 50 addetti troviamo 3.105 aziende ed, estrapolando quelle che potrebbero avere più di 100 dipendenti, possiamo considerare circa 1.000 aziende che dovrebbero avere un Mobility Manager, per le quali si potrebbe valutare l’impatto della costruzione di un abbonamento speciale per ciascuna azienda o, eventualmente, per gruppi di aziende con una contiguità territoriale e che siano dimensionalmente associabili. Le esperienze vissute in questi anni di applicazione di questa soluzione, fanno ritenere l’approccio progettuale su tariffe e di servizio targhettizzato sulle aziende estremamente interessante soprattutto per le aziende stesse che a fronte di uno sforzo condiviso (azienda, dipendente, parti sociali) possono raggiungere un risultato di welfare aziendale di assoluta rilevanza: va ricordato che il futuro nelle aree urbane o densamente popolate passa attraverso la mobilità condivisa delle persone, verso la mobilità come servizio (MaaS – Mobility as a Service) in grado di garantire gli spostamenti in modo più economico, sostenibile e sicuro (si viaggia con l’autista). Infine va tenuto presente che l’abbonamento annuale per gruppi chiusi di utenti ha due caratteristiche peculiari: costa sempre molto meno dell’abbonamento annuale ordinario per lavoratori (per urbano o extraurbano) ed è utilizzabile sempre e ovunque al di là del percorso casa-lavoro. Il valore dell’abbonamento si riduce al crescere del numero di dipendenti e può arrivare a costare anche il 60-70% in meno. Una grande opportunità da condividere tra tutti, tutti gli addetti dell’azienda.
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Chi è l’ingegnere dei trasporti?

Franco Gazzotti è un ingegnere libero professionista la cui attività si sviluppa secondo diversi filoni principali legati essenzialmente al mondo del Trasporto pubblico locale. Ha maturato la sua esperienza lavorativa operando in aree differenti all’interno di aziende di grandi dimensioni sia private, sia pubbliche dapprima come quadro apicale, poi come dirigente e quindi come consulente, sviluppando l’attitudine al problem solving e alla gestione di situazioni complesse. Dal 1985 per 5 anni ha lavorato in Fiat Geotech a Modena come Responsabile Ufficio Automazione e informatica di produzione. Poi nel 1990 inizia la sua esperienza nel mondo del TPL in ATC Bologna per i primi 5 anni come Dirigente Settore Nuove Tecnologie. Poi ancora dal 1995 per 11 anni sempre in ATC Bologna come Dirigente Settore Commerciale e Marketing. In oltre trent’anni di attività nel mondo del Trasporto Pubblico Locale ha maturato una notevole conoscenza del settore, della normativa, del contratto di servizio e di molte realtà distribuite sul territorio nazionale, vivendo in prima persone le problematiche che hanno attraversato negli anni il settore stesso. Negli ultimi sedici anni ha operato come professionista, interfacciandosi sempre al livello di top management delle aziende, sia per conoscenza diretta sia per l’autorevolezza personale acquisita. Ha competenze estremamente approfondite su tutto ciò che riguarda il valore della produzione, la gestione dei ricavi, l’analisi della domanda di trasporto, le tecnologie di bigliettazione e di gestione delle flotte.

FRANCO GAZZOTTI

Direttore Responsabile
Bruno Bonassi
Responsabile del progetto
Alberto Capitanio
Direttore Commerciale
Andrea Amighetti
Direttore Creativo
Giovanni Formato
Grafica
Andrea Vitali, Devis Renesto
Testi
Laura Arrighetti, Fabio Conti, Giorgio Lazzari, Ivan Scelsa, Chiara Scotti, Donatella Tiraboschi

Editore e Redazione
Cawipa S.r.l.
Sede legale:
Via G. Verdi 9/A, Bagnatica (BG)
Sede operativa e redazione:
Via G. Carnovali 84, Bergamo
Autorizzazione del Tribunale di Bergamo nr. 10/2022

Fotografie, Videointerviste, Postproduzione
IN Photo studio, Crema (CR): Leonardo Costi, Giampaolo Abbondio, Salvatore Tomaselli, Francesca Codazzi, Antonella Sabbioni, Mauro Fiorentini, Greta Baruffi
• Andrea Cherchi

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