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The Urban Mobility Council: il futuro della mobilità green alla Triennale di Milano

MOBILITÀ GREEN – Il Think Tank di UnipolSai alla sua seconda edizione ha dato spazio alla ricerca di un bilanciamento tra sostenibilità industriale e infrastrutturale 
Milano, 26 giugno 2023. È un successo l’appuntamento per la seconda edizione di The Urban Mobility Council promosso dal Gruppo Unipol e patrocinio dalla Commissione Europea, dal Parlamento europeo Ufficio in Italia, di AGID – Agenzia per l’Italia Digitale, dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da Regione Lombardia e dal Comune di Milano. Il progetto nasce per promuovere una piattaforma permanente di discussione, di condivisione di idee, ricerche e case studies tra stakeholders istituzionali, università e aziende impegnate ogni giorno per costruire la mobilità sostenibile del futuro: connessa, autonoma, integrata e green. Un’opportunità per stimolare la riflessione sulle nuove forme di mobilità, sempre più al centro delle politiche energetiche e industriali italiane ed europee.
Diversi gli argomenti sviscerati ed analizzati sul palco della Triennale da un parterre di ospiti davvero importante, con gli interventi istituzionali rilevanti del Viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignamini, dell’Europarlamentare Massimiliano Salini, membro della Commissione per trasporti del Parlamento Europeo, del Direttore del Parlamento Europeo Ufficio in Italia Carlo Corazza e del Presidente della Regione Attilio Fontana.
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La Think Tank si avvale anche del contributo scientifico del Politecnico di Milano che, sulla base dei dati telematici rilevati dalle scatole nere installate sui veicoli dei clienti Unipol nelle province di Roma, Brescia e Bari, emerge che la percentuale di veicoli tradizionali (quelli a motore endotermico) che può essere effettivamente sostituita da veicoli elettrici – non è uniforme sul territorio nazionale ed è pari al 17% nella provincia di Roma, al 28% nella provincia di Brescia, al 42% nella provincia Bari. La difformità è frutto della diversa estensione geografica, dei servizi presenti sul territorio e delle abitudini di guida della popolazione; è inoltre inversamente correlata ai km percorsi: l’E-Private Mobility Index aumenta al ridursi dei km percorsi dal singolo veicolo.

L'importanza dell'E-Private Mobility Index

Per il calcolo dell’E-Private Mobility Index sono stati processati circa 360 milioni di spostamenti per oltre 226mila veicoli così suddivisi: per la provincia di Bari, 81.460 veicoli (il 60% delle box esistenti nella provincia) per un totale di circa 140 milioni di spostamenti; per la provincia di Roma 91.920 veicoli (circa il 40% delle box esistenti nella provincia) per un totale di circa 150 milioni di spostamenti; per la provincia di Brescia 53.410 veicoli (il 90% delle box esistenti nella provincia) per un totale di oltre 70 milioni di spostamenti. Solo dopo aver calcolato l’E-Private Mobility Index, lo studio ha misurato anche la fattibilità economica ovvero, la convenienza dell’investimento per il passaggio all’auto elettrica, tenendo conto che, in Italia, 8 anni è il periodo pari alla durata media di proprietà di un’auto privata. Una delle variabili che maggiormente incide sulla fattibilità economica è il costo della ricarica: nella provincia di Roma tutte le auto elettrificabili (il 17% dell’E-Private Mobility Index) sarebbero ammortizzabili in 8 anni se la ricarica avesse un costo di 0,2 euro per KWh (costo pre crisi energetica); se il costo aumentasse a 0,36 euro per KWh (costo post crisi energetica), solo il 7% delle auto identificate andrebbe a break even in 8 anni. Le stesse percentuali sono del 7% e 3% per la città di Brescia e del 13% e 6% per Bari.
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Da Black Box a Green Box

Lo studio, inoltre, evidenzia come i veicoli non immediatamente elettrificabili potrebbero continuare a circolare (a determinate condizioni) anche nelle zone a traffico limitato, se si prendessero in considerazione i dati rilevati dalle green box, uno strumento per definire e classificare l’impatto ambientale di ciascun veicolo, superando la tradizionale definizione di appartenenza alla classe Euro.
In sintesi, l’analisi dei dati di guida di un’automobile mostra come un veicolo ecologico (classe Euro elevata) guidato in modo inefficiente possa generare un impatto ambientale maggiore rispetto a un’automobile più vecchia ma guidata in modo ”green”.
Emerge quindi l’importanza del chilometraggio e dello stile di guida sull’impatto ambientale complessivo di un veicolo, indipendentemente dalla sua età o tecnologia di propulsione e si evidenzia la necessità di promuovere una guida responsabile, fornendo informazioni agli automobilisti sulle pratiche di guida che possono ridurre le emissioni e l’inquinamento atmosferico.
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È un approccio innovativo che consente alle amministrazioni pubbliche di pianificare politiche efficaci per la gestione del traffico veicolare privato e limitare l’inquinamento. In sostanza, attraverso i dati delle green box, le amministrazioni locali potrebbero passare da politiche basate sui dati medi, come quelli sulla quantità di emissioni rilasciate da un certo tipo di motore, a politiche basate sui dati effettivi del singolo veicolo e su come è guidato. Una rivoluzione, in particolare nella gestione degli accessi ai centri urbani, perché l’ingresso nelle Ztl sarebbe basato non solo sull’auto che si possiede, ma sui km che si percorrono, sulle velocità che si adottano, sul suolo che si occupa, sullo stile di guida. Una vera rivoluzione.
IVAN SCELSA

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